Google “in rosa”: un nuovo logo per celebrare la Festa della Donna

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    Google non dimentica mai le importanti ricorrenze. Non a caso, oggi 8 marzo, ha deciso di dedicare il suo logo alla Festa della Donna. Per farlo ha utilizzato un disegno molto semplice ed evocativo: cliccandoci sopra, si viene inviati alla pagina per festeggiare il centunesimo anniversario dell’International Woman Day.

    Ebbene sì, è già passato così tanto tempo da quando, nel 1910, durante il congresso socialista delle lavoratrici di Copenaghen, le donne decisero di proporre in Europa il festeggiamento di questa ricorrenza. Tuttavia per qualche anno non fu stabilita una data precisa, o almeno fino a quando l’8 marzo del 1917, a Pietroburgo, numerosissime operaie e diversi gruppi di donne decisero di celebrare la Giornata della donna manifestando per ottenere del pane per i propri figli e il ritorno degli uomini dalla guerra. In ricordo di tale episodio, nel ’21 le comuniste, riunite a Mosca per la seconda conferenza, decisero di scegliere l’8 marzo come giornata internazionale dell’operaia.

    Tuttavia , in Italia, tale festa comparì per la prima volta soltanto nel 1922, per iniziativa del Partito comunista d’Italia che volle celebrarla il 12 marzo.

    Nel settembre del 1944 invece si creò a Roma l’UDI, Unione Donne in Italia, e fu l’UDI a prendere l’iniziativa di celebrare, l’8 marzo 1945, le prime giornate della donna nelle zone dell’Italia libera. Poi l’anno successivo, con la fine della seconda guerra mondiale, l’8 marzo fu celebrato in tutto il Paese e vide la prima comparsa del suo simbolo, la mimosa, che fiorisce proprio nei primi giorni di marzo.

    La festa, comunque, è anche legata ad un altro episodio importante. Il 25 marzo del 1911 ci fu un incendio alla «Triangle Shirtwaist Company» di New York che produceva le camicette alla moda. Nel rogo morirono 146 operai di cui 129 donne. Erano rinchiuse a chiave nello stabilimento durante il lavoro per il timore di furti o di pause troppo lunghe: 62 di loro nel disperato tentativo di scampare alle fiamme si lanciarono dalle finestre dell’edificio, alto 10 piani. Alcune avevano 12 o 13 anni e facevano turni di 14 ore al giorno.









     
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